Intervista a Simonetta Agnello Hornby

Una semplice chiacchierata telefonica si è rivelata un’interessante intervista con una delle scrittrici più amate d’Italia: Simonetta Agnello Hornby, palermitana d’origine ma inglese di adozione. Vive a Londra dal 1972 dove svolgeva la professione di avvocato. Nel 2002 pubblica per Feltrinelli il suo primo romanzo, “La mennulara” a cui ne sono seguiti molti altri, tra cui ” La zia marchesa” , “Boccamurata”  e l’amatissimo “ Caffè amaro” tutti con una forte componente di sicilianità. Ha pubblicato anche romanzi legati alla cucina come “Un filo d’olio” e “Il pranzo di Mosè”, diventato anche un programma televisivo. Nel 2015 realizza con suo figlio George, affetto da sclerosi multipla, un documentario in giro per l’Italia per aumentare la consapevolezza dei problemi affrontati dai disabili. L‘ultimo libro “Nessuno può volare” è un bellissimo viaggio dalla Sicilia a Londra, dove si fa la conoscenza con la famiglia, con il figlio George e con le difficoltà che vivono i disabili nel nostro paese.

Intervista a cura della nostra Cristina De Regibus. Foto di repertorio.

Buongiorno Simonetta, grazie per la sua disponibilità, è un’emozione molto forte per me poterle parlare al telefono.

Grazie a lei per l’interessamento

Non potrebbe essere diverso dal momento che lei è molto apprezzata in Italia come scrittrice e amatissima nel nostro gruppo, ma passiamo alle domande:

Il suo romanzo d’esordio scritto a 58 anni, “La Mennulara” ha avuto e continua ad avere molto successo, insieme a “La zia marchesa” e a “Boccamurata” creano una trilogia tutta siciliana, dove vengono raccontate le vite di tre donne coraggiose e determinate. Si intuisce che le piaccia parlare di donne, ma com’è la situazione della donna oggi?

La situazione è che nel ’45 abbiamo avuto il voto, anno tra l’altro in cui sono nata io, ed è quindi ancora una posizione in crescita. Dunque la donna scrittrice, che c’è stata anche prima, ovviamente, a cominciare dai greci, è quindi una cittadina alla pari degli altri ed è la mia la generazione la prima ad esserlo per tutta la propria vita! Comunque la strada è ancora lunga se pensa che figure come la donna giudice esiste da soli 50 anni. Giorni fa leggevo che dovevano scegliere 21 cassazionisti e hanno scelto 21 uomini, neanche una donna! Siamo ancora indietro purtroppo. La situazione a Londra non è dissimile da quella italiana, anche se come saprà abbiamo una donna come presidente della corte costituzionale, ma è la prima!,

“La mia Londra” libro uscito nel 2014 è una dichiarazione d’amore verso questa città che la ospita ormai da più di quarant’anni, ma la scelta di viverci è stata dettata solo dall’amore?

Vivere a Londra mi piace molto, ma se mio marito avesse avuto un lavoro ad Edimburgo sarei andata a vivere li. Comunque amo viverci, io appartengo a Londra.

Quindi non rimpiange la scelta di aver lasciato la Sicilia?

No, non la rimpiango. La Sicilia è nel mio cuore, ma anche l’Inghilterra perché i miei figli sono nati a Londra e come le dicevo prima appartengo a questa città. Ma sento fortemente anche la Sicilia, si possono avere due amori contemporaneamente.

La malattia di suo figlio George ha dato una svolta molto forte alla sua vita, ricordo che alla presentazione di “Nessuno può volare”, suo ultimo romanzo, lei avesse raccontato con quanto impegno si dedichi a suo figlio e con quanto amore. Ha fatto anche più di un documentario dove si parla di disabilità in Italia che testimoniano le difficoltà che esistono ancora nel nostro paese.

Le faccio subito un esempio, oggi parlavo con una signora disabile di Palermo che mi raccontava delle difficoltà di andare al mare. Solo quest’anno si è riusciti ad avere a Mondello, grazie al Comune, una spiaggia privata per disabili con uno scivolo e servizi in spiaggia ma non l’accesso alla battigia che appartiene invece alla Regione. Queste divisioni tra comuni e regioni rendono tutto più difficile. Per i disabili Palermo è invivibile, anche se qualcosa si sta cercando di fare perché da 3 anni il Comune ha creato un comitato per i disabili. Tutto questo è molto triste e una vergogna per il nostro paese. Londra è molto meglio anche se non è perfetta, per lo meno ci si può muovere.

Nonostante abbia cominciato a scrivere una quindicina di anni fa ha pubblicato molti romanzi, tutti molto amati dai lettori, ma Simonetta a qual è più legata?

Per principio dico sempre il primo e l’ultimo. Il primo perché è quello da cui ho imparato e l’ultimo perché è quello con cui vivo. E’ difficile essere più legato ad uno in particolare perchè sono tutti tuoi figli. Ogni volta che scrivo un romanzo cerco di mettercela tutta e se non va bene è colpa mia e basta, non sto a pensarci più. Ho sentito molto “Il veleno dell’oleandro”, perché l’ho scritto quando è morta mia madre. E’ la situazione di un uomo bisessuale. Sono già svantaggiati gli omosessuali ed è ancora peggio per i bisessuali. E’ un romanzo di protesta forte che forse non è arrivato al punto.

Oltre ai suoi ha un libro del cuore?

Un libro che ho letto e riletto nonostante le dimensioni è “La storia di Genji”, è il primo romanzo del mondo, scritto nell’undicesimo secolo, un tomo enorme che mi ha aperto gli occhi sul mondo giapponese e sul mondo in generale

Benissimo Simonetta nel concludere la nostra intervista le pongo un’ultima domanda di rito a cui i nostri lettori tengono molto, progetti per il futuro?

Sto scrivendo due cose. La prima è sempre un romanzo siciliano la continuazione di caffè amaro ….

(urletto di felicità)

… venti trenta anni dopo, con alcuni personaggi del romanzo precedente e altri nuovi. E poi mi sto cimentando in qualcosa di nuovo di più leggero ma non posso ancora dire molto.

Simonetta non so come ringraziarla per la sua gentilezza e per il tempo che mi ha voluto dedicare, e anche per avermi reso la lettrice più felice del mondo con la notizia della continuazione di “Caffè amaro”.

Grazie molte a lei e saluti a tutti i lettori di “Libri chiacchiere caffè e tè”

 

Cristina De Regibus – 18 settembre 2018