Intervista a Lorenzo Marone

Lorenzo Marone, uno degli scrittori di maggior successo del momento come evidenziano anche le continue recensioni dei suoi libri da parte dei membri del nostro gruppo facebook, intervistato dalla nostra Cristina De Regibus ci parla di se e dei personaggi dei suoi libri.

Buongiorno Lorenzo, benvenuto e grazie per esserti reso disponibile a questa intervista.
Hai abbandonato l’avvocatura per dedicarti alla scrittura di libri. Cosa ti ha fatto prendere questa decisione?
Perché ero un pessimo avvocato 😊. Scherzi a parte, sentivo la necessità di esternare il mio mondo interiore che faticavo a mostrare nella quotidianità.

Quando pensi ad un nuovo libro ti ispiri agli scrittori che ami?
L’ispirazione può arrivare grazie a un libro, a un film, una canzone, un aneddoto di vita. Cammino sempre con le antenne dritte in testa, per captare segnali…

C’è un libro o un personaggio a cui sei particolarmente legato?
Amo Cesare perché con lui tutto ha avuto inizio. Il vecchiaccio mi ha cambiato la vita.

 

Parliamo de “La tentazione di essere felici”…

I tuoi libri hanno avuto grande successo, hanno vinto diversi premi, il film “La tenerezza” di Gianni Amelio è ispirato a questo libro, con tutto questo si rischia di sentirsi arrivati. Come riesci a gestire il successo?
Non mi sento una persona di successo, solo uno che ha la fortuna di fare una cosa bella ed è amato per questo. Sono un privilegiato, da questo punto di vista, e non lo dimentico.

Nel libro spicca il protagonista Cesare Annunziata, anziano cinico e scorbutico. In “Magari domani resto” troviamo la figura positiva di Don Vittorio, anziano filosofo in sedia a rotelle. Personaggi caratterialmente diversi uniti oltre che dall’età avanzata da una propensione ad aiutare i giovani. Quanto è importante la figura dell’anziano nella tua esperienza personale e nei tuoi romanzi?
Gli anziani mi piacciono, anche e soprattutto dal punto di vista narrativo, mi permettono di affrontare molte tematiche importanti, lo scorrere del tempo, i bilanci, i rimpianti, le scelte, la disillusione. Mi permettono di filosofeggiare un po’, ecco 😊

Parlando sempre de “La tentazione di essere felici”, che è sicuramente un libro positivo e divertente, tocchi comunque un argomento delicato, quello della violenza sulle donne. Da uomo come sei riuscito a capire cosa prova e subisce Emma?
Credo sia quello che deve fare uno scrittore, empatizzare con i suoi personaggi, “sentire” ciò che sentono loro. Credo di essere una persona sensibile, e la sensibilità ti aiuta a vestire i panni degli altri.

 

A proposito della tua Napoli….

Napoli è la tua città, ha un ruolo fondamentale nei tuoi libri e fa da sfondo alle tue storie. Una Napoli diversa da quella a cui ci ha abituato Saviano, fatta di criminalità organizzata e delinquenza. La tua Napoli è luminosa come quella dove vive Luce, la protagonista di “Magari domani resto”. Ma com’è davvero Napoli?
Napoli è entrambe le cose, quella di cui parla Saviano, e la mia. È una città complessa, sfaccettata, antica e nobile, colta e ignorante, un miscuglio di bene e male, di nero e bianco. E forse è questo a renderla così attraente.

Per chiudere parliamo del tuo ultimo libro che è uscito lo scorso 22 febbraio e si intitola “Un ragazzo normale”. Sta avendo parecchio successo nelle classifiche, puoi accennare ai nostri lettori la storia?
È la storia di Mimì, un ragazzino degli anni ottanta fissato con i supereroi, i fumetti, la scienza, la letteratura e i documentari. Un nerd lo definiremmo oggi, un dodicenne che ha bisogno di seguire un modello, un esempio, e lo trova nella figura di Giancarlo Siani, il giornalista ammazzato dalla camorra nel 1985 che abita proprio nel suo palazzo. È la storia di un rapporto fra un ragazzino che crede di avere i superpoteri e un ragazzo normale che compiva gesti da eroe. La storia di un adolescente che ha come modello un cronista che combatteva il male grazie alle parole. Nella Napoli di oggi, in questo particolare momento storico nel quale spesso i ragazzi si ispirano a modelli negativi, la storia di Mimì, a mio avviso, è un messaggio forte, importante, che spero possa arrivare a più gente possibile.