“Il Violino di Mussolini” di Mario Baudino

Anche questa volta l’allegra compagnia di amici bibliofili amanti del barolo chinato di “Lo sguardo della farfalla”, si ritroverà ad affrontare uno strano caso.


“Discutere è la nostra droga. Eravamo un bel gruppo di perdigiorno in cerca di avventure, e si può capire come questa mi paresse da subito promettente, anche se non era ancora un’avventura”

Duccio, Demi, Il Professor Calafava, Gegia e gli altri membri del Pio convento, compreso Monsignore il gatto, in una bella giornata di primavera, vengono contattati da un losco personaggio e da un’affascinante donna, Beatrice detta Tigre, per ritrovare un rarissimo testo: “La catastrofe del Duce”. In questo libro perduto, pare sia descritta la vera storia circa la morte di Mussolini legata ad un violino a lui appartenuto ed è così particolare da non sembrar vera…

Il libro improvvisamente è conteso da truffatori, politici di estrema destra, tipografi…e insieme al libro è richiesta anche la certificazione di autenticità di Duccio Tancredi che, seppur offuscato da una “storia grossomodo d’amore” non perderà la lucidità e riuscirà a risolvere l’intricato e a tratti pericoloso, caso.


C’era una verità così evidente da non crederci, tanto sembrava banale: quella di Duccio era una storia d’amore.
“Grossomodo d’amore,” corresse Gegia.
E di martirio? Avrei voluto replicare, ma non feci in tempo.

Personaggi ben caratterizzati, una storia intricata e avvincente, riferimenti al mondo della letteratura e una notevole dose di humor delineano questo nuovo romanzo di Mario Baudino già noto ai lettori per il suo romanzo “Lo sguardo della farfalla”, il saggio “Lei non sa chi sono io”.

La scrittura di Baudino è elegante, raffinata, ricercata i riferimenti culturali affascinano il lettore, le descrizioni minuziose di luoghi, profumi e colori lo coinvolgono trasportandolo dentro alla storia. 

Consiglio di leggere questo libro in tranquillità e silenzio, magari con un bicchiere di barolo chinato, richiede concentrazione poiché la costruzione sintattica e l’uso di aggettivi inconsueti non si prestano ad una lettura veloce e distratta.

Mario Baudino (Chiusa di Pesio, 26 febbraio1952[1]) è un giornalista, saggista e poeta italiano. Scrive per La Stampa, dove ha trascorso gran parte della sua vita professionale, iniziata però negli “anni di piombo” come cronista giudiziario presso il quotidiano torinese La Gazzetta del popolo. È stato responsabile delle pagine di Società e cultura e inviato speciale, occupandosi di cultura e società, con particolare attenzione al mondo dell’editoria e alla letteratura. Ha organizzato festival ed eventi letterari a Cuneo (come direttore di Scritrincittà) e Alba (Albalibri, con Laura Lepri). È stato direttore artistico – con Paolo Bertetto – per la terza edizione del Salone del Libro di Torino, nel 1989. <fonte Biografa Wikipedia>

Francesca Loleo, 28 giugno 2019